giovedì 16 novembre 2023

 CONOSCI TE STESSO

 E 

RISPETTA I TUOI LIMITII

 Questo raccomandavano gli antichi a Icaro e a tutti gli uomini.

In classe abbiamo immaginato di essere Icaro, abbiamo provato a trovarci nella sua condizione mentre volavamo sempre più in alto, in preda all'esaltazione, ed ecco cosa  abbiamo visto e sentito dentro di noi.

 Di seguito alcuni lavori dei ragazzi della 1 A.




In quel momento ero euforico, entusiasta e felice perché stavo volando sempre più in alto con gli uccelli e le nuvole che mi accarezzavano dolcemente il volto.
Ma quando vidi il sole davanti ai miei occhi capì che avevo superato i miei limiti e che per me sarebbe finita. Così piano piano precipitai nel mare ,gridando il nome di mio padre. 

                                                                                                                              Sofia

“Che bello!” urla Icaro in preda all’esaltazione e alla gioia, fino al punto di volare così in alto da vedere da sopra le candide nuvole bianche.
Sente solo il vento che gli passa tra i capelli e le onde che sbattono sugli scogli e riesce a vedere sotto di sé solo le nuvole e qualche isola della Grecia.
Ad un certo punto Icaro comincia a precipitare ed un attimo prima di sprofondare in acqua urla:  "Papà non ti rivedrò mai più!”
Poi in acqua tra la vita e la morte si dice fra sé e sé triste ma allo stesso tempo infuriato con se stesso: ”Lo sapevo, dovevo ascoltare papà invece di volare così vicino al sole!”.
                                                                                               Giosué


I pensieri che Icaro immagina, volando sempre più in alto in preda all’esaltazione, sarebbero felici,inaspettati e liberi.
Icaro, nel volo sempre più in alto vede il mare,le nuvole,il sole,gli uccelli e i pescatori strabiliati; sorvolando il mare, il giovanotto sente il fruscio dell’aria che gli và addosso,i cinguettii degli uccelli,lo sbattere delle ali,le onde del mare e le parole del padre che  gli diceva di non volare né troppo in basso né troppo in alto perchè se volava troppo in alto la cera sulle ali si scioglieva e quindi precipitava in mare, e se andava verso il basso l’acqua del mare si applicherebbe sulle ali e non poterle muovere.

                                                                                                Sara


Icaro
Ero molto eccitato volavo sempre più in alto.
Ad un certo punto vidi il mare e Creta sempre più lontana, in quel momento mi sentivo libero.
Il vento mi accarezzava la pelle, mi sentivo leggero come una piuma.
Poi chiusi gli occhi e poco dopo mi accorsi che mi ero avvicinato troppo al sole e capii che era la fine per me così piano piano precipitai verso il mare.

                                                                                       Francesca

Oh che esaltato che sono! Sto volando dove neanche gli uccelli osano!
Sento il vento sulle guance e il sole che mi riscalda la testa! Finalmente vedo le piccole isolette dell’arcipelago che circondano il labirinto!
Per Zeus che brivido! Ora mi sembra quasi di cadere e sento odore di cera sciolta! Porca miseria mi si sta proprio sciogliendo la cera! Mio padre mi aveva detto di non volare troppo in alto e io non l’ho ascoltato!
La fine sta arrivando per me, non c’è più nulla da fare. Ah papà aiuto!

Matteo

Sono così in alto che non ci riuscivo a credere.
Ero così in alto che tra qualche centinaio di metri, non si vedevano più le isole della grecia .
Le nuvole erano così bianche, erano bellissime, sembravano zucchero filato che ti veniva voglia di mangiarle.
Ogni volta che guardavi di sotto vedevi le onde del mare che si schiantavano sulla costa rocciosa e vedevi gli uccelli venirti in contro, alcuni ti seguivano altri ti si appoggiavano addosso, era bellissimo.
Ero impaurito, felice e turbato allo stesso tempo.
All'improvviso vedo che la cera si stava sciogliendo pian piano sempre di più.
Sapevo che la mia fine era arrivata, tutte quelle isole che non vedevo più, adesso si stavano avvicinando sempre di più.
Lo sapevo che sarebbe arrivato quel momento, ma non pensavo proprio adesso .
Stavo ringraziando sempre di più mio padre, quell’uomo educato, bello e saggio, che mi ha fatto crescere bene, e mentre stavo ringraziano nella mia mente mi sono accorto che stavo precipitando.
Ed eccolo qua il momento di morire e non potevo fare niente per salvarmi, basta è finita.

Mattia

Ah, come sono felice di essere scappato dal labirinto! Non tornerò più a creta!
Voglio volare e vedere il mondo e tutte queste belle isolette. Purtroppo non lo posso fare perché il sole sta sciogliendo la cera delle mie ali. 
ADDIO padre mio non ti vedrò più e non vedrò più tutte queste belle isolette 
e non  potrò mai sposare con elena la donna più bella del mondo…..
ADDIO PADRE MIO.                                                                                      
                         
                                                                                                    Noemi.

Quando iniziai a volare, vidi tutte le isole e le nuvole bianche come la neve, il vento che mi scorreva lungo la pelle, era bellissimo.
Ma ad un certo punto mi accorsi che iniziai a precipitare perché la cera sulle ali si stava sciogliendo, e in quei pochi secondi che mi rimanevano guardai mio padre e gli dissi addio.

Leonardo

Mi sento  di volare.Il vento che mi sbatte contro,sento allegria perché riesco a vedere tutto il paesaggio intorno a me.Sto volando sempre di più,ODDIO la cera si sta sciogliendo potrei cadere da un momento all’altro! sto per cadere nel mare aperto, SPLASH…

                                                                                             Miguel

Mio padre,un intelligentissimo ingegnere,e io eravamo intrappolati in un labirinto,ma un giorno successe qualcosa di formidabile.
Mio padre,non so con quale metodo,ha trovato della cera,delle corde di seta e piume;ha iniziato con il costruire due specie di ali per poi legarle con le corde e riuscì a formare delle ali di cera.Io sorpreso gli chiesi a cosa servirono lui mi disse:”Caro Icaro,queste ti serviranno per scappare da questo labirinto,ma non volare né troppo in alto né troppo in bassa”.Io preso dall’esaltazione volevo subito provarle,e partii.
Era così bello volare,ero però allo stesso momento dispiaciuto perché mio padre non poteva vedere tutte queste bellezze,e il mare che mi rifletteva.
Dopo un po che volavo,sentivo formicolarmi la pancia;non capivo cos’era,mi guardai dietro e le mie ali stavano per scomparire.In testa mi rimbombava una frase:”Icaro non volare troppo in alto,Icaro non volare troppo in alto”.
Mi guardai di nuovo dietro e le ali non c’erano più.Iniziai a precipitare,ed è lì che mi passò tutta la vita davanti.Ormai non potevo fare niente,e l’ultima cosa che dissi fu:”PAPA!!”.

                                                                                                                             Laurentiu


Stavo volando in alto ero felice e spensierato, era stupendo sentire l’aria nei capelli, gli uccellini cantare e il calore del sole. Però ad un tratto sentii mio padre dirmi che stavo andando troppo in alto.Ma ormai era troppo tardi e precipitai nel mare.

                                                                                             Viola.

Mentre  volavo sentivo il vento tra i miei capelli , in quel momento mi sentivo un angelo. Vedevo le persone sotto di me ,sentivo le onde sbattere sugli scogli, ero libero...poi chiusi gli occhi sentivo che stavo andando sempre più in alto , mi sono accorto che mi stavo avvicinando al sole;
la cera si stava sciogliendo, sarebbe arrivata la fine per me quindi guardai mio padre implorandolo  di salvarmi ma era troppo tardi.
                                                                   


                                                                                 Klea

“Che bello sto volando sento la brezza su tutto il corpo, sembra di sognare, ma perché sto andando in basso… o no , sto cadendo!
  Stavo implorando mio padre di salvarmi ma non ci è riuscito, alla fine ho detto che sarà la fine per me, ma almeno ho fatto una cosa che nessuno potrà fare.”
            
                                                                                Sofia    Vittoria


olando vedo tutto dall’alto:il mare, l’isola e la penisola. Mi sento libero, quasi un dio e sono molto euforico.

                                                                                             Ettore

Che bello volare!
Vedo il mare dall’alto e tutte le isole che conosco!
Mi piace sentire il rumore del vento tra i miei capelli.
Che meraviglia volare sempre più in alto,voglio avvicinarmi al sole…

                                                                                       Allegra.

Un giorno, mio padre, un abile costruttore,
mio costruì della ali con della corda e
qualche macchiolina di cera.Dopo qualche ora 
vennero fuori delle bellissime ali.
E da lì che il mio volo iniziò.
Che strano volare così in alto,ogni mio 
desiderio è stato avverato apparte quello 
di raggiungere il sole.
Da qui si vede di tutto:
case, bancarelle, isole mai viste prima e
un numero spensierato di tante altre cose. 
Ciao papà, mi sono dimenticato di ringraziarti
per tutto quello che hai fatto per me però…
aspetta. Sto cadendo!
La mia cera si sta sciogliendo!
 “questi sono gli unici istanti della mia vita”
 Ripeto tra me e me.
Chiudo gli occhi. Un misto tra sogno e incubo.
Addio mamma, addio papà, ci vedremo nell’al di là.                                                                                                                                                           Gabriel

Che belli gli uccelli che volano nel cielo azzurro, le onde del mare che sbattono contro la scogliera e le terre ben coltivate. Mi sento libero, é così bello stare quassù; voglio volare ancora più in alto, fino ad arrivare alla luna,alle stelle e soprattutto al sole. Mi avviai per la mia avventura, ma appena mi avvicinai troppo al sole, capì che la cera delle mie ali iniziava a sciogliersi. Chiamai più forte che potevo il nome di mio padre, ma niente nessuno rispose. Precipitai nelle acque oscure dell’oceano e ci rimasi fino alla mia morte.


                                                                                             Giorgia

In quel momento ero super eccitato,ma anche un po’ impaurito al pensiero di dover volare.
Dopo aver iniziato a volare però mi sentivo libero ed entusiasta e per questo ho cominciato a non controllare più la mia guida e quindi mi alzai a dismisura andando sempre più vicino al sole cocente che mi ha sciolto la cera delle ali. 
In quel momento iniziai a precipitare verso il mare e urlai il nome di mio padre e così che ho iniziato a capire che per me non c’era più niente da fare per questo in quel momento mi venne in mente che non avrei più visto né mio padre ne tutta quella libertà che avevo nel cielo.

                                                                                                                                                                                                           Giulia

Mentre volavo sentivo la libertà, la felicità di essere libero, di viaggiare dove voglio e senza essere circondato da mura con la paura di morire, mentre volavo vedevo tutto il paesaggio che mi sembrava più piccolo, continuo a volare, finché a un certo punto arrivo alla costa e volo sopra il mare.
Sentivo l’ aria fresca sul viso e mi divertivo a volare, non mi accorgevo di volare sempre più in alto, le ali si bruciarono e quindi precipitai verso il mare, sapevo che era la mia ora di morire, e mi dissi :- È finita -.

                                                                            

                                                                                         Nicola

Mio padre è stato un genio a creare delle ali così belle e funzionanti.
E’ così bello sentirsi il vento in faccia che delicatamente mi scombina i capelli; e se guardo in basso, vedo il mio piccolo riflesso che si muove come se quelle meravigliose onde blu corallo mi stessero trasportando con loro sulle coste di un nuovo mondo.
Le persone stanno continuando a guardarmi a bocca aperta, ma a me  non interessa, perché è come se io, in questo momento, fossi un piccolo e normale uccellino con suo padre. Un uccellino come quelli che ora, in questo cielo azzurro, stanno volando vicino a me.
Li sto sentendo cantare e cinguettare, sento che per darsi spinta, sbattono forte le loro bellissime ali nell’aria, che così facendo creano una specie di venticello che finisce poi per toccare la mia pelle e il mio udito, che in questo momento è come se stesse ascoltando un’orchestra suonare.
E’ così bello volare nel cielo azzurro del mattino, fino a quasi toccare quelle stupende nuvole, soffici come un cuscino e bianche come la neve, che ora stanno proprio sopra la mia testa. Sembra quasi che mi stiano chiamando a sé.
E’ tutto così bello che chiudendo gli occhi mi sembra di essere in un sogno in cui io sono libero di essere me stesso, senza dovermi preoccupare di nulla. Ma prima o poi tutti i sogni finiscono: ti devi svegliare.



                                                                                        Mariagrazia

"Mentre volo, l’aria si senti molto fresca il vento  mi viene in faccia e con tutta la forza inizio a spingere la testa verso la terra per vedere le case macchine edifici e condomini era un bellissimo sguardo:” pero adesso devo andare ciao vita…”.

Cristian

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella attività in aula informatica.
Matteo 1A