lunedì 28 aprile 2025

 

Progetto potenziamento di italiano: ecco una serie testi pensati, prodotti , corretti e disegnati dai ragazzi.

Testo Horror

Mistero nel bosco


Alcuni amici decidono di trascorrere un weekend di fine estate in montagna.
La meta è Cortina D'Ampezzo, questi percorrono la città con l'auto di Giovanni. 
Dopo aver messo nel bagagliaio dell'auto tutta l'attrezzatura per soggiornare in campeggio, quando arrivano nella cittadina, cercano un piazzale vicino ad un bosco anche se notano un cartello, che vieta il campeggio.
Decidono di posizionare le tende e, scaricate tutte le masserie, montano con entusiasmo la loro tenda; i quattro ragazzi sono stanchi, ma contenti e decidono di fare una passeggiata nel bosco vicino per conoscere un po' la zona, tuttavia si sta facendo sera e Giovanni non vorrebbe partecipare all'uscita, perché ha paura del buio. Quindi partono in tre e lasciano Giovanni all' accampamento; ritornano dopo un' ora perché ormai è diventato buio e hanno anche fame, ma la tenda è vuota, la luce è accesa, i panini sono pronti e così si siedono e iniziano a mangiare pensando che il loro amico sia lì vicino, magari è andato a fare pipì.  Invece passa il tempo e Giovanni non si vede, perciò cominciano a preoccuparsi. Si alzano e si muovono in cerca di lui, perché forse è caduto e si è fatto male, ma niente da nessuna parte. I cellulari non hanno linea, così decidono di prendere l'auto per andare dalla polizia. Le forze dell'ordine si mobilitano. Un cane del soccorso alpino fiuta uno strano odore che gli fa trovare il corpo di Giovanni abbastanza lontano dal loro accampamento. 
Giovanni è morto e presenta delle ferite, dei lividi e dei tagli profondi nella schiena che non si spiegano con una caduta  accidentale. Un poliziotto per caso nota impressa nel fango un'impronta piuttosto strana , non precisa e  avvisa gli altri poliziotti così tutti incominciano a seguire le impronte che portano ad una grotta seminascosta. La scoperta è orribile: dentro la grotta ci sono tracce di sangue e ossa non di animali, ma umane. I cani cominciano ad abbaiare aggressivamente indicando che c'è qualcuno dentro la grotta. La polizia  vede una signora vecchia  e sospettosa, tutta sporca di sangue rappreso sul vestito, senza denti, ma con due lunghissimi e aguzzi canini come quelli di un vampiro. E' chiaro che è stata lei ad uccidere Giovanni. La vecchia spiega che odia quelli che vengono da fuori, in particolare i campeggiatori, perché sporcano e fanno rumore spaventando gli animali.
I militari la arrestano, la portano in Commissariato e la chiudono in prigione. Ma dopo poco, quando devono interrogarla, si accorgono che la signora è sparita.
DOVE SARA' FINITA LA MISTERIOSA  ASSASSINA DEL BOSCO?





Testo fantasy

UNA COPPA SMARRITA

Il giorno 11 giugno era in volo un aereo diretto in Australia. Alle ore 3:00 di notte, all' improvviso precipitò sull' isola di Susy; sopravvissero solo due ricercatori, che con loro portavano una coppa magica, trovata alle Seychelles. Si rifugiarono in una grotta, ma dopo due giorni ne uscirono e ritrovarono la coppa appesa ad un albero. Purtroppo per recuperarla  vennero morsi da serpenti molto pericolosi. Allora dopo averla presa con una certa fatica, bevvero dell'acqua utilizzando la coppa stessa e improvvisamente guarirono dal veleno. 

Alla notte sentirono dei rumori, ma non ci fecero caso, però questi si risentirono, allora i due si allarmarono e presero delle rocce che erano per terra. Dalla foresta si avvicinò il capo degli indigeni e disse che se non se ne fossero andati, li avrebbero mangiati. Allora i cercatori iniziarono a creare una zattera; il giorno dopo partirono, e per fortuna dei pescatori li riportarono alle Seychelles. 

I ricercatori si ritrovarono sani e salvi e ricchissimi, perché brevettarono la coppa come medicinale che curava ogni male.                       





LA  PIANTA DI  MIRTILLO

Era una notte buia e tempestosa, come succede di solito in Svezia, la cavalla dormiva tranquilla dentro il suo box, invece il furetto non riusciva a dormire, perché aveva un brutto presentimento. La mattina dopo il furetto andò dalla cavalla a dirle che sarebbe accaduto qualcosa, la cavalla si agitò subito perché temeva il peggio. Il furetto e la cavalla iniziarono a creare un piano su come sconfiggere il popolo dei Bizantini, e tra i vaghi pensieri idearono una pozione magica: avrebbero usato la pianta della verbena, dell'acqua, delle erbe aromatiche, e quattrofoglie di agrifoglio. 

I Bizantini avevano già progettato il loro piano: avrebbero rubato le piante di Mirtillo la notte successiva quando tutti erano già nei loro sogni. Il mirtillo era una coltivazione molto importante per il loro villaggio. 

Arrivò la notte, molto attesa dai Bizantini, il loro piano stava per iniziare, ma Fanciulla e Jack erano già lì ad aspettarli. Avevano preparato delle boccette con dentro la pozione che sarebbe dovuta finire addosso ai Bizantini per poi intossicarli. 

Lo scontro avvenne subito dopo che i Bizantini furono sbarcati nel loro territorio, la battaglia finì dopo che il capo dei Bizantini morì accasciato a terra e giunsero gli animali e  le persone del villaggio. 

Le piante di mirtillo erano salve e crescevano sempre di più, infatti vennero coltivate in più campi senza lasciare che la fame opprimesse la  Svezia. Fanciulla  e Jack invecchiarono rimanendo amici fino a quando lasciarono il posto ad altri Eroi.




Alex e i suoi poteri segreti

Nell'estate del 2020, il 4 Luglio, Alex, Mattia e Giulia andarono vicino all'Oceano Pacifico, perché al telegiornale avevano detto che una particolare specie di mammiferi, cioè i narvali erano in via d'estinzione. I tre addetti allo zoo scoprirono che la causa dell'estinzione era dovuta all'inquinamento dell'oceano per colpa della rottura di alcune petroliere che avevano perso il greggio nell'acqua. Questi narvali non riuscivano più ad alimentarsi in modo corretto. 

Arrivati all'oceano, i ragazzi comprarono una grande barca e si misero alla ricerca di alcuni delfini. Dopo ore di attesa, videro una creatura molto simile ad un narvalo, anche se non ne erano pienamente sicuri.  Decisero di inseguire il possibile narvalo. Ad un certo punto si resero conto che non potevano tirarlo fuori dall'acqua perché non avevano l'attrezzatura adatta. Poi Giulia ricordò che sotto al post, che aveva letto, sull'estinzione dei narvali c'era l'immagine di un narvalo che si era scontrato contro una nave e si era rotto il corno. "Ecco perché" - rispose Alex come se stesse svenendo, ora sapevano tutto del narvalo, ma poi Alex svenne e cadde in mare, e da lì si chiesero il motivo, ma non c'era tempo di pensare, e si misero a cercarlo in mare. Notarono che stava galleggiando quindi si preoccuparono ancora di più, lo sollevarono. Alex disse a tutti che, anche se era svenuto, era riuscito a camminare e respirare nell'acqua e per dimostraglielo si buttò in nel mare fiero di sé. Infatti riuscì a respirare e camminare. quindi gli venne l'idea di guidare la loro barca verso il narvalo. Tutti erano felici di quest'idea. Quando presero il delfino, notarono che aveva dei fili attorcigliati al corpo, lo curarono e lo liberarono. Quindi tornarono a casa contenti di aver fatto una buona azione.





Vi sono piaciute queste storie? Vi aspettiamo a settembre per nuove avventure!

Prof. Pav.







giovedì 3 aprile 2025

 IL MUSEO DELLA NATURA E DELL'UOMO DELL'UNIVERSITA' DI PADOVA





Mercoledì 2 aprile, nella mattinata due classi della scuola Secondaria di primo grado di Preganziol sono andate a visitare il Museo della natura e dell'uomo di Padova. Questo luogo contiene 200 mila reperti naturalistici e antropologici, infatti ci sono 4 collezioni storiche dell'università: Mineralogia, Geologia, Paleontologia, Zoologia e Antropologia.

Gli alunni sono stati accompagnati attraverso le sale del palazzo storico, riccamente affrescato, da una guida del museo. La signora Francesca ha illustrato alcuni elementi specifici nelle varie sale. La guida si è soffermata su una tartaruga imbalsamata, sottoposta al processo di carbonizzazione, su alcuni fossili di semi di palme, su alcuni geodi, ad esempio una grande ametista, su alcuni frammenti di meteoriti provenienti da Marte e dalla Luna, sugli scheletri di un capodoglio e di una tigre dai denti a sciabola, su una mummia, sui teschi di uomini di Neanderthal. 

La visita seguiva una narrazione scientifica del sistema Terra come evoluzione, diversità e relazione tra le specie umane e l'ambiente. L'allestimento delle stanze era multimediale e interattivo, perciò molto coinvolgente. 

Mentre la guida dava informazioni, gli studenti ascoltavano, ma anche intervenivano con domande e i professori qualche volta aggiungevano informazioni o precisavano ciò che era stato studiato a scuola, ma anche richiamavano l'attenzione di qualche studente un po' distratto dai molti oggetti esposti. 

Un elemento curioso, che è stato osservato, era stato lo scheletro di un elefante indiano, che si trovava a Venezia nel Cinquecento, questo, impazzito, fu abbattuto mentre correva tra le calli della città. Un  alunno era incuriosito da uno scheletro di un orso delle caverne in cui si vedeva l'osso penico, un altro studente ha osservato con interesse il confronto tra diversi teschi di uomini preistorici, fra i quali quello degli Homo Floriensiensis, alti al massimo un metro. 

La visita molto veloce e appena accennata vista la moltitudine dei reperti del museo si è conclusa dopo circa 1 ora e mezza così gli alunni sono usciti nell' atrio e finalmente si sono riposati ed hanno fatto merenda, tutti erano entusiasti per aver visto tante cose, tutte molto interessanti. Alcuni hanno affermato che avrebbero avuto il desiderio di ritornare in quel museo per una visita più particolareggiata su alcune tematiche di loro interesse.

L'unica cosa negativa è stata la camminata veloce e lunga per tornare a scuola in tempo. 

Lavoro di gruppo della classe 1 B (oggetto: la relazione di un'uscita didattica)

Prof. Pav.