venerdì 26 settembre 2025



 La Terra in subbuglio



I recenti fatti internazionali mostrano che molte sono le guerre attive con ben 56 conflitti registrati nel 2024-2025. Le zone più colpite sono la guerra russo-ucraina e il conflitto israelo-palestinese, che hanno causato più di 100 milioni di sfollati e oltre 233.000 vittime solo nel 2024. 

I media ci informano quotidianamente sugli attacchi, sui danni alle persone e ai territori, e noi a scuola abbiamo provato nel nostro piccolo ad informarci e a discutere su questi grandi problemi che minacciano il nostro presente e il nostro futuro. 

Ma dove è finita la "PACE"?

Prof. Pav.

PALESTINA E ISRAELE UNA STORIA
COMPLICATA

Palestina e Israele sono due “stati” che fin dall’origine sono in guerra.


La guerra: la cosa più brutta che il popolo umano possa fare, un massacro economico e

demografico.  Israele e Palestina, entrambi con storie difficili e intricate.

Io non me la sento di prendere una posizione effettiva, poiché è una storia e guerra molto

complicata, e reputo che quello che ho scritto possa bastare per esprimere i miei pensieri e

opinioni. Tutti hanno sbagliato e non esistono buoni o cattivi. (F.S.)

------------------------------ COMMENTO PERSONALE

Quello che sta succedendo a Gaza è davvero terribile, molte sono le povere persone che stanno soffrendo . Gli scioperi in Italia causano scontri e attacchi alle Forze dell’Ordine, altro che sciopero questa è violenza! (Z. K.)

--------------------------------- Secondo me lo sciopero avvenuto in Italia qualche giorno fa è stato un bellissimo gesto di solidarietà da parte di tutti coloro che hanno partecipato alle manifestazioni per la pace del popolo della Palestina e in particolare nel territorio di Gaza E anche se uno sciopero non può fermare una guerra, può contribuire a piccole cose (S.F.)

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... La cosa scandalosa è che praticamente nessuno stato supporta la Palestina, non ascoltando così l’opinione di una gran parte del popolo. Infatti, nonostante ciò che ci dicono i governi, ci sono numerosissime persone e associazioni che si danno da fare per aiutare le persone in difficoltà e che cercano, nel loro piccolo, di migliorare la situazione. Un esempio di iniziativa a favore della Palestina è stato lo sciopero generale del 22 settembre o “più semplicemente” le numerose manifestazioni che, purtroppo, non sempre sono andate a finire bene. Ormai si vedono anche foto e video scandalosi sui social del genocidio che viene compiuto in Palestina. Questa situazione non è da prendere “sotto gamba”, come molti stanno facendo, ma è qualcosa di cui si DEVE parlare, perché rimanendo a guardare, senza fare niente, siamo a tutti gli effetti dei complici. Quindi non fatevi ingannare dalle fake news e dalla propaganda, ma pensate con la vostra testa e non abbiate paura di parlare, perché questo è un nostro diritto. (M.M.)

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Gli scioperi per Gaza sono una forma di protesta sociale e politica che ha colpito

in molte parti del mondo, soprattutto a causa della situazione di conflitto e

sofferenza che la popolazione palestinese che vive a Gaza. Questi scioperi sono

spesso organizzati come segno di solidarietà con i palestinesi e per chiedere la

fine delle violenze, dei bombardamenti e delle condizioni di vita insostenibili.

Le proteste e gli scioperi servono anche a far sapere al resto del mondo cosa sta

succedendo e a convincere i governi a intervenire per cercare di fermare la guerra

tra Israele e Palestina. 

Secondo me, noi in Italia stiamo facendo del nostro meglio per fermare la guerra

tra i due contendenti. Spero che la guerra finisca il prima possibile e che non

troppe persone saranno uccise. (S.L.)

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È difficile trovare parole che siano all’altezza del dolore, della distruzione e della complessità della situazione a Gaza. Ma a livello umano, non si può rimanere indifferenti davanti alla sofferenza di migliaia di civili — famiglie spezzate, bambini senza futuro, vite travolte da una violenza che sembra non avere fine. (I.R.)

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Guerra 

Essere senza una terra… 

non avere un posto da chiamare casa, vivere in un continuo stato di terrore… 

Eppure la terra è di tutti, tutti dovremmo sentirci liberi perché la vita umana è più importante degli interessi politici, commerciali e religiosi. Può la vita di un innocente valere così poco? 

Cosa c'entrano i bambini, gli anziani e le donne con tutto questo? La loro sola colpa è di essere nati nella parte sbagliata del mondo. Non si può giustificare il 7 ottobre 2023 quando Hamas e altre organizzazioni terroristiche provocarono la morte di 1.200 persone e ne presero in ostaggio 250. 

Ma nulla può motivare ciò che sta succedendo oggi. 

Dopo il 7 ottobre Israele sconvolto dichiara guerra ed è sostenuto dall'Occidente. 

La situazione però scappa ben presto di mano e a essere colpiti in grande maggioranza sono i civili che vengono privati di luce, gas e viveri. Per eliminare Hamas Israele non guarda in faccia ha nessuno e inizia un vero e proprio genocidio. 

Vengono uccisi terroristi sì, ma soprattutto persone innocenti sotto gli occhi di tutto il mondo che guarda attraverso i social ciò che accade in tempo reale. 

Ma se tutti sanno perché nessuno riesce a fermare questo massacro. Come fa un popolo che ha vissuto l’olocausto, comportarsi così? La storia allora non ha insegnato niente! 

Tutte le giornate della memoria a cosa sono servite? 

Può un criminale come Netanyahu governare il suo popolo e non venire arrestato? 

Dopo il 7 ottobre il bilancio delle vittime è tremendo: più di 10.000 morti arabo-palestinesi tra cui più di 4.000 bambini. 

Israele ha di fatto sterminato un intero popolo. 

Certo ora finalmente si riconoscerà lo stato palestinese ma nessuno darà indietro a quelle madri le vittime perdute. 

Chi veglierà su quei poveri sopravvissuti? Chi li proteggerà? (S.B)















 


2 commenti:

Anonimo ha detto...

figo

Anonimo ha detto...

Questo post ci invita a riflettere su quanto siano sbagliate e brutte le guerre perché coinvolgono molti civili innocenti. Le persone dovrebbero provare maggiore empatia verso chi soffre. Dovrebbe esserci più dialogo e meno violenza. A volte ogni persona dovrebbe fermarsi a pensare alla condizione fortunata in cui vive , apprezzarla, e darsi da fare per aiutare chi ci sta vicino e nel nostro piccolo i nostri compagni.