Salve ragazzi e ragazze, come va?
L’estate si avvicina e a scuola è già scattato il count down: chi è in pensiero per gli esami, chi progetta le vacanze insieme ai genitori, chi non vede l’ora di alzarsi tardi al mattino e di nascondere in un angolino tutti i libri fino al prossimo settembre.
Ebbene quasi a conclusione di questo intenso anno insieme colgo l’occasione per ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze che sono intervenuti parlando apertamente di “disabilità”, parlando delle proprie esperienze e ponendo domande, facendo riflessioni anche di alto livello.
A tutti voi ricordo che lo spazio dedicato alla disabilità è sempre aperto e che ogni vostro commento è sempre gradito. A questo proposito vorrei offrirvi un interessante spunto di riflessione sulla parola HANDICAP e DISABILITA’.
- La parola “disabilità” indica una malattia specifica che si può avere dalla nascita oppure dopo un incidente. Può riguardare il corpo (paralisi, sindromi genetiche ecc), i sensi (cecità, sordità) o l’intelletto (malattie mentali, sindrome di Down, autismo ecc) - La parola “handicap” viene dall’inglese “hand-in-cap” che significa “mano-nel-cappello” serve ad indicare uno svantaggio fisico (le famose barriere architettoniche), strumentale (l’assenza di trasporti adeguati, la mancanza di occhiali adatti ad una certa malattia, la mancanza di strumenti e materiali adatti a scuola) e sociali (il giudizio degli altri, l’essere evitati, l’essere guardati con sospetto, paura o addirittura disgusto).
Eppure questo termine non ha sempre avuto un’accezione negativa … esso nasce molto molto tempo fa in Irlanda come gioco da strada, il giocatore doveva pescare da un cappello (hand in cap) un biglietto e sperare che fosse quello vincente. Oggi questa parola viene ancora usata nelle gare di ippica, l’handicap è uno svantaggio (retrocedere di una posizione) che si dà al cavallo più bello e più forte per “aiutare” gli altri cavalli a competergli.
Dunque si può avere uno svantaggio rispetto agli altri (ad esempio gli occhiali per le persone miopi) ma non essere disabili, si può essere disabili ma con l’aiuto di tutti ridurre al minimo ogni svantaggio.
Mi aspetto una pioggia di commenti, un saluto a tutti.
Prof.ssa Di Leo