IN LAVORAZIONE, NON CONCLUSO
Testo Horror
Mistero nel bosco
La meta è Cortina D'Ampezzo, questi percorrono la città con l'auto di Giovanni.
Dopo aver messo nel bagagliaio dell'auto tutta l'attrezzatura per soggiornare in campeggio, quando arrivano nella cittadina, cercano un piazzale vicino ad un bosco anche se notano un cartello che vieta il campeggio.
Decidono di posizionare le tende e, scaricate tutte le masserie, montano con entusiasmo la loro tenda; i quattro ragazzi sono stanchi, ma contenti e decidono di fare una passeggiata nel bosco vicino per conoscere un po' la zona, tuttavia si sta facendo sera e Giovanni non vorrebbe partecipare all'uscita, perché ha paura del buio. Quindi partono in tre e lasciano Giovanni all' accampamento; ritornano dopo un ora perché ormai è diventato buio e hanno anche fame, ma la tenda è vuota, la luce è accesa i panini sono pronti e così si siedono e iniziano a mangiare pensando che il loro amico sia lì vicino, magari è andato a fare pipì, invece passa il tempo e Giovanni non si vede, perciò cominciano a preoccuparsi. Si alzano e si muovono in cerca di lui, perché forse è caduto e si è fatto male, niente da nessuna parte. I cellulari non hanno linea, così decidono di prendere l'auto per andare dalla polizia. Le forze dell'ordine si mobilitano. Un cane del soccorso alpino fiuta uno strano odore che gli fa trovare il corpo di Giovanni abbastanza lontano dal loro accampamento.
I militari la arrestano e la portano in Commissariato e la chiudono in prigione. Ma dopo poco, quando devono interrogarla, si accorgono che la signora è sparita.
DOVE SARA' FINITA LA MISTERIOSA ASSASSINA DEL BOSCO?
Testo fantasy
UNA COPPA SMARRITA
Il giorno 11 giugno era in volo un aereo diretto in Australia. Alle ore 3:00 di notte, all' improvviso precipitò sull' isola di Susy; sopravvissero solo due ricercatori, che con loro portavano una coppa magica, trovata alle Seychelles. Si rifugiarono in una grotta, dopo due giorni ne uscirono e ritrovarono la coppa appesa ad un albero, ma vennero morsi da serpenti molto pericolosi. Allora dopo averla recuperata, bevvero dell'acqua utilizzando la coppa e guarirono dal veleno.
Alla notte sentirono dei rumori, ma non ci fecero caso, però questi si risentirono, allora i due si allarmarono e presero delle rocce che erano per terra. Dalla foresta si avvicinò il capo degli indigeni e disse che se non se ne fossero andati, li avrebbero mangiati. Allora i cercatori iniziarono a creare una zattera; il giorno dopo partirono, ma ad un certo punto dei pescatori li riportarono alle Seychelles.
I ricercatori si ritrovarono sani e salvi e ricchissimi, perché brevettarono la coppa come medicinale che curava ogni male.
LA PIANTA DI MIRTILLO
Era una notte buia e tempestosa, come succede di solito in Svezia, la cavalla dormiva tranquilla dentro il suo box, invece il furetto non riusciva a dormire, perché aveva un brutto presentimento. La mattina dopo il furetto andò dalla cavalla a dirle che sarebbe accaduto qualcosa, la cavalla si agitò subito perché temeva il peggio. Il furetto e la cavalla iniziarono a creare un piano su come sconfiggere il popolo dei Bizantini, e tra i vaghi pensieri idearono una pozione magica: avrebbero usato la pianta della verbena, dell'acqua, delle erbe aromatiche, e quattrofoglie di agrifoglio.
I Bizantini avevano già progettato il loro piano: avrebbero rubato le piante di Mirtillo la notte successiva quando tutti erano già nei loro sogni. Il mirtillo era una coltivazione molto importante per il loro villaggio.
Arrivò la notte, molto attesa dai Bizantini, il loro piano stava per iniziare, ma Fanciulla e Jack erano già lì ad aspettarli. Avevano preparato delle boccette con dentro la pozione che sarebbe dovuta finire addosso ai Bizantini per poi intossicarli.
Lo scontro avvenne subito dopo che i Bizantini furono sbarcati nel loro territorio, la battaglia finì dopo che il capo dei Bizantini morì accasciato a terra e giunsero gli animali e le persone del villaggio.
Le piante di mirtillo erano salve e crescevano sempre di più, infatti vennero coltivate in più campi senza lasciare che la fame opprimesse la Svezia. Fanciulla e Jack invecchiarono rimanendo amici fino a quando lasciarono il posto ad altri Eroi.
Alex e i suoi poteri segreti
Nell'estate del 2020, il 4 Luglio, Alex, Mattia e Giulia andarono vicino all'Oceano Pacifico, perché al telegiornale avevano detto che una particolare specie di mammiferi, cioè i narvali erano in via d'estinzione. I tre addetti allo zoo scoprirono che la causa dell'estinzione era dovuta all'inquinamento dell'oceano per colpa della rottura di alcune petroliere che avevano perso il greggio nell'acqua. Questi narvali non riuscivano più ad alimentarsi in modo corretto.
Arrivati all'oceano, i ragazzi comprarono una grande barca e si misero alla ricerca di alcuni delfini. Dopo ore di attesa, videro una creatura molto simile ad un narvalo, anche se non ne erano pienamente sicuri. Decisero di inseguire il possibile narvalo. Ad un certo punto si resero conto che non potevano tirarlo fuori dall'acqua perché non avevano l'attrezzatura adatta. Poi Giulia ricordò che sotto al post, che aveva letto, sull'estinzione dei narvali c'era l'immagine di un narvalo che si era scontrato contro una nave e si era rotto il corno. "Ecco perché" - rispose Alex come se stesse svenendo, ora sapevano tutto del narvalo, ma poi Alex svenne e cadde in mare, e da lì si chiesero il motivo, ma non c'era tempo di pensare, e si misero a cercarlo in mare. Notarono che stava galleggiando quindi si preoccuparono ancora di più, lo sollevarono. Alex disse a tutti che, anche se era svenuto, era riuscito a camminare e respirare nell'acqua e per dimostraglielo si buttò in nel mare fiero di sé. Infatti riuscì a respirare e camminare. quindi gli venne l'idea di guidare la loro barca verso il narvalo. Tutti erano felici di quest'idea. Quando presero il delfino, notarono che aveva dei fili attorcigliati al corpo, lo curarono e lo liberarono. Quindi tornarono a casa contenti di aver fatto una buona azione.