Il
25 novembre è stata istitutita la giornata mondiale contro la violenza sulle
donne. Questa, colpisce un terzo delle donne nel mondo,
come emerge dai dati dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Oms
(Organizzazione Mondiale Sanità), che riportano che il 35% delle donne, ovvero 1 su 3,
subisce nel corso della vita qualche forma di violenza. La più comune è quella domestica: quasi
un terzo (30%) delle donne che sono state in un rapporto di coppia ha subito
qualche forma di violenza fisica e/o sessuale da marito o compagno. A livello
globale, ben il 38% dei femminicidi sono commessi dal partner. Ma parliamo
del nostro paese.
In
italia ogni anno il femminicidio colpisce circa 150 donne all’anno. Dal 2016
sono già 30 le donne assassinate da un ex compagno, marito o partner.
Il
fenomeno della violenza di genere è un’emergenza nazionale ma bisogna conoscere
e capire dove affonda le proprie radici.
Da
dove nascono allora quest’odio e questa ferocia nei confronti delle donne?
Ne abbiamo parlato in classe, in occasione
proprio di alcune offese, compiute da alcuni compagni “maschi” nei confronti di
compagne “ femmine” chiamate più volte con appellativi discriminatori, appellativi
che non solo questi alunni a scuola ma che centinaia di uomini utilizzano ai danni
delle donne e da qui alla violenza, purtroppo il passo è breve. Infatti il
fenomeno della violenza sulle donne è radicato
e ben strutturato in Italia, ma da dove nasce?Alcuni studenti parlano di
gesti estremi di alcuni folli ma questa è una lettura semplice.
Cerchiamo
invece di andare a fondo e di capire che la violenza sulle donne è una
questione culturale ed è alimentata
da molteplici fattori culturali
(usi, costumi, tradizioni, religione) sociali e soprattutto dai media, dall’immagine stereotipata che
ci viene fornita della donna, spesso attraverso video e pubblicità che ci
restituiscono l’idea di una donna “oggetto” o della donna dedita alle faccende
domestiche e ai figli e non certo al proprio lavoro e alla propria
realizzazione personale. Se poi andiamo ad analizzare i dati sul lavoro di
uomini e donne, tutto torna. Il nostro non sembra essere un paese per donne. Le
donne che hanno un lavoro sono il 56%
contro il 70% dei colleghi maschi, se confrontiamo gli stipendi di
maschi e femmine a parità di profili, identiche mansioni, una donna percepisce almeno il 20% in meno rispetto all’uomo. Non
parliamo delle discriminazioni che la donna subisce anche durante l’accesso
all’attività lavorativa, tipico esempio sono le domande durante i colloqui di
lavoro: “hai progetti di maternita?” domande che ad un collega maschio non
vengono certo poste. Un mondo del lavoro fortemente discriminatorio, frasi e
detti “sessisiti” minori diritti e minori opportunità di carriera ci fanno fa
riflettere sul fatto che ci sia ancora molta strada da fare sulle pari
opportunità .
Si
crea così spesso nella mente dell’uomo, a causa di una società ancora fortemente maschilista, il profilo di una
donna debole sul mercato del lavoro, stereotipata e in condizione di sudditanza
che molti uomini ritengono una personale proprietà di cui disporre non una
persona da amare e rispettare.
Iniziamo
allora da voi ragazzi, dal rispetto, iniziamo rivolgendoci alle donne con
gentilezza.
Continuiamo
con il rispetto per le loro scelte lavorative e di vita e chiediamo alle istituzioni di equiparare gli
stipendi di uomini e donne, rispettiamo le loro scelte sia che scelgano la famiglia e la maternità sia che non le scelgano, sia che scelgano di realizzarsi nel lavoro; diamo anche al padre il diritto di
paternità e di accudimento dei figli e cura della casa, non sarà un uomo
peggiore, quello che sceglie questa via, anzi migliore!Ma devono crearsi le
condizioni economiche e culturali perché ciò possa realizzarsi.
Le
radici della violenza sono una questione complessa ma solo parlandone e
costruendo nuove prospettive riusciremo a portare alla nostra società un
cambiamento reale.
Iniziamo
dalla scuola allora.
Attendo
altri interventi ragazzi e grazie per la vostra partecipazione!
Prof. Anto
4 commenti:
no alla violenza sulle donne.guai a chi ci tocca!!
QUESTA ESPERIENZA è MOLTO EMOZIONANTE MI SONO DIVERTITA.
CHE BELLA ESPERIENZA !!!!!!!!
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